4 ottobre 2012

Francesco, ma fammi il piacere!

Quand'ero piccolina, ogni anno mio papà incorniciava la tristezza dell'ultimo giorno di vacanza al mare con la considerazione che tutte le cose belle devono finire. Altrimenti, non sarebbero speciali.

Ora che piccolina non lo sono più, e mio papà ha preso a incorniciare questa, di tristezza, rinnovandomene giorno per giorno la consapevolezza, sono però convinta che, anche se non finissero, sarei comunque in grado di apprezzarle come si deve, le cose belle. E sarebbero speciali forse ancora di più, perché si lascerebbero assaporare con lentezza, senza l'agonia del conto alla rovescia che incalza.

Insomma è un po' come quando si canta
Quando domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente,
ma finalmente accettermo il fatto come una vittoria...

E poi si pensa
Francesco, ma fammi il piacere!

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